Inaugurazione opera pittorica dedicata a Bebi De Francesh
Dal Corriere delle Alpi del 20 luglio 2014
Bepi De Francesch raffigurato in un murale
di Marta Viel
PONTE NELLE ALPI Un murale per ricordare l’alpinista Bepi De Francesch. A Cugnan di Ponte nelle Alpi, è stata ufficialmente inaugurata domenica 13 luglio l’opera pittorica che, dalla fine dell’estate 2013, campeggia su una grande parete nella piazzetta del paese dei Coi de Pera. Si è scelta la concomitanza con la festa paesana per dare finalmente merito, anche se con un po’ di ritardo, agli artisti realizzatori del dipinto e alla figura dell’illustre compaesano scomparso nel 1997. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti l’amministrazione comunale di Ponte nelle Alpi rappresentata dal sindaco Paolo Vendramini e dalla consigliera con delega alla cultura Lucia Da Rold, gli artisti Iris Bernard e Farbod Ahmadvand, i famigliari e gli amici di De Francesch. Tra questi ultimi la figlia Francesca e la sorella Maria, l’amico d’infanzia Giovanni Bortot, l’editore ed estimatore di De Francesch-alpinista, Bepi Pellegrinon, i compagni della Scuola Alpina delle Fiamme Oro di Moena. Tutti hanno voluto spendere parole di ricordo e di affetto nei confronti di Bepi De Francesch, nato nella piccola frazione pontalpina di Cugnan nel 1924 e morto in Trentino a settantatre anni. Dopo aver conosciuto la miseria, la guerra ed essere sopravvissuto ai campi di lavoro tedeschi, De Francesch, a 28 anni, entrò a far parte delle Guardie di Pubblica Sicurezza e scoprì l’alpinismo, innamorandosene. Una vita per la montagna, per l’arrampicata, per le grandi imprese sulle Dolomiti e sugli ottomila, adoperandosi per la fondazione della Scuola Alpina della Polizia e poi della squadra del Soccorso Alpino denominata gli Angeli della Montagna. Nei discorsi degli intervenuti si è voluto ricordare la figura di questo bellunese non abbastanza conosciuto e ricordato: uomo semplice e schivo, ma autore di grandi imprese alpinistiche, aprì numerose vie sulle Dolomiti, fu protagonista determinante nella spedizione italiana al Gasherbrum IV, rivoluzionò le tecniche dell’arrampicata, salvò numerose vite in montagna. Giovanni Bortot ha ricordato la sua bontà e le sue umili origini, riconosciute come un vanto anche dall’allora presidente della repubblica Saragat in occasione dell’impresa sul Karakorum; Bepi Pellegrinon, invece, ha sottolineato quanto l’amore per la montagna in De Francesch sia sempre andato di pari passo con il suo essere solidale e sempre pronto all’aiuto degli altri. I famigliari, poi, hanno voluto ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la memoria di Bepi, in particolare gli artisti che hanno realizzato l’opera, molto suggestiva. A dare un volto all’alpinista bellunese-trentino sono stati il giovane pittore iraniano Farbod Ahmadvand e l’artista di Cugnan Iris Bernard. Singolare la vicenda della realizzazione dell’opera compiuta l’estate scorsa: il disegno era stato eseguito dal compianto artista Agostino Verzi, da sempre un estimatore della figura di De Francesch. Da buon ampezzano e proveniente da una famiglia di guide alpine, Verzi, residente a Cugnan con la moglie Iris Bernard, volle omaggiare l’alpinista d’origini pontalpine con un’opera. La malattia, purtroppo, non gli ha permesso di compiere il suo progetto, ma, grazie alla moglie, la sua idea non è andata perduta e, anzi, ha potuto essere continuata e valorizzata attraverso l’arte di Farbod Ahmadvand. Il giovane pittore iraniano, fresco di laurea all’Accademia di Venezia, insieme alla Bernard ha trovato un’intesa particolare, riuscendo a ritrarre De Francesch secondo i canoni propri di Verzi. I tratti dell’alpinista si scorgono tutti: posto in cima ad una roccia con l’imbragatura addosso, le funi tra le mani e gli scarponi ai piedi, il suo sguardo è rivolto verso il basso, verso qualcuno da aiutare a scalare quella rupe o verso quel mondo che, solo scorto dall’alta cima di un monte, appare più bello. Sullo sfondo, dal mare di nebbia sale un paesaggio montano, dolce e non impervio, accompagnato dai colori di un bosco quasi autunnale che richiama il tipico paesaggio della Valbelluna.
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